04 Feb 2018

A carnevale a Napoli, si mangia così!

Carnevale è uno dei periodi tanto attesi, non solo per i bambini e per il fatto che possono mascherarsi dai loro personaggi preferiti, ma questo è il  periodo più atteso per i  golosi. Proprio in questi giorni, infatti è possibile gustare delle prelibatezze culinarie senza precedenti e che ormai si tramandano da diverso tempo.

Tra salato…..

Il carnevale a Napoli in tavola si divide tra prelibatezze salate e dolci. Alla prima categoria, appartiene sicuramente sua maestà  la lasagna, un primo piatto che da solo riesce a conquistare i palati di tutti. Questa ricetta  così antica risale alla fine del 1700, nel periodo del Regno delle due Sicilie. A quanto pare Re Ferdinando II apprezzava così tanto questo piatto da aver preso il nomignolo di “Re Lasagna”! E se la lasagna napoletana piaceva al re allora possiamo dire che è un vero e proprio piatto regale!

E dolce……..

Se parliamo della seconda categoria ci riferiamo invece alla triade dei dolci più gustosi di sempre: chiacchiere, sanguinaccio e migliaccio.

Le chiacchiere, sono il dolce per antonomasia di questa festa. Secondo una leggenda napoletana, la storia di questo dolce viene fatta risalire alla regina Savoia che durante una chiacchierata con le amiche di corte, chiese ad un certo punto al suo chef Raffaele Esposito, di creare per loro un dolce che potesse allietare lei e i suoi ospiti, da qui l’invenzione di questo dolce e del suo nome ispirato ala chiacchierata reale. La ricetta delle chiacchiere è molto semplice e sicuramente poco dispendiosa. Questo dolce può essere cucinato sia al forno sia fritto, in entrambi i casi è buonissimo.

Il sanguinaccio è l’altro dolce, che spesso ha il compito di “inzuppare” le chiacchiere. La storia di questo dolce è molto antica e risale ai tempi del medioevo, in cui questo tipo di crema veniva realizzata con il sangue del maiale. Oggi questa tradizione è per lo più persa e alla ricetta storica sono stati sostituiti ingredienti decisamente più gustosi come il cacao, lo zucchero la cannella.

Infine troviamo il migliaccio dolce, una pietanza  preparata in origine con la farina di miglio, da cui prende il nome (anche se oggi si trova più spesso a base di grano duro) e uova, poi arricchitosi con ricotta, acqua di mille fiori (o di fiori di arancia) e canditi. Anche di questa torta esistono diverse varanti, ma i più filologici vogliono la versione originale caratterizzata da una grana grossa, data dalla lavorazione a mano.

Insomma il Carnevale a Napoli in tavola è veramente eccezionale e tutto da provare.