
Caffè sospeso, da antica abitudine napoletana a fenomeno nazionale
articolo scritto da Michele Sergio
pubblicato sul “Il Roma” il 09 ottobre 2017
Il caffè sospeso è un’antica e generosa usanza napoletana consistente nel lasciare pagato al Bar un caffè per una persona sconosciuta che, così, pur non potendoselo permettere, potrà , comunque, berlo. Un grande conoscitore di cose napoletane come Luciano De Crescenzo ha felicemente colto lo spirito del caffè sospeso: “quando un napoletano è felice per qualche ragione decide di offrire un caffè ad uno sconosciuto perché è come se offrisse un caffè al resto del mondo”.
E’ nei difficili anni che seguono l’unità di Italia che comincia a diffondersi l’usanza del sospeso che diventerà , poi, vera e propria abitudine agli inizi del ‘900 con l’introduzione de La Pavone, la prima macchina da bar per la preparazione del caffè espresso, che consentiva di preparare l’amata tazzina di nera bevanda in meno di un minuto (di qui il termine espresso, veloce, come il più veloce dei treni, l’espresso per l’appunto).
La seconda guerra mondiale sarà decisiva a porre nell’oblio la generosa usanza del caffè sospeso, ma con il nuovo millennio essa viene riscoperta nel più generale ambito del percorso di recupero delle tradizioni napoletane avviato da circa un ventennio dai migliori ambiti culturali napoletani.
Oggi il caffè sospeso è nuovamente pratica invalsa dappertutto nel territorio cittadino e che vede generosi protagonisti anche i turisti i quali, oramai, lasciano di sovente un sospeso allo stesso modo in cui lanciano la monetina nella Fontana di Trevi a Roma, con tanto di selfies ad immortalare lo storico momento. L’antica abitudine dei più generosi signori napoletani è divenuta vero e proprio fenomeno nazionale, avendo già da alcuni anni varcato i nostri confini metropolitani e regionali, diffondendosi nelle altre città italiane, fino ad attirare la curiosità di giornali e televisioni straniere, interessate a conoscere un comportamento dai significativi risvolti sociologici.
Ispirate al ns. caffè sospeso, si stanno, infine, diffondendo simili pratiche in altri paesi del mondo come, ad esempio, la baguette sospesa in Francia. Chissà che a breve – e non c’è che da augurarselo – non si possa bere una birra sospesa a Monaco di Baviera, piuttosto che sorbire un thè sospeso in un pub inglese o, perché no, un karkadè sospeso tra le strade de Il Cairo.
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