
Il Commissario Ricciardi ed il Gambrinus
di Simona Vitagliano
“Luigi Alfredo Ricciardi ha un dono che è anche un’enorme maledizione. Può percepire gli ultimi pensieri di chi se n’è andato con una morte violenta, che si tratti di omicidio, suicidio o incidente. Ma non pensate che questo potere sia solo un vantaggio. È anche una persecuzione: chiunque abbia subito una morte traumatica lo perseguita con continue apparizioni“.
Con questo flash, qualche mese fa, Lino Guanciale presentava ai giornalisti l’ultima fiction in cui ha preso i panni del protagonista: il “Commissario Ricciardi“, ispirata all’opera omonima di Maurizio De Giovanni.
La fiction
Cosa dobbiamo aspettarci da questa fiction ambientata tra Napoli e Taranto?
Come l’opera originaria, è ambientata negli anni ’30 e, quindi, in piena dittatura fascista. Il protagonista è dotato di un sesto senso molto particolare e concreto che lui chiama “il fatto“: in pratica, come anticipato da Guanciale, riesce a risolvere casi complicatissimi grazie alla sua abilità di percepire i pensieri che hanno invaso la mente delle vittime prima di morire.
Il cast prevede Antonio Milo nei panni del fedele brigadiere Maione dei Quartieri Spagnoli, Enrico Iannello in quelli del medico legale (antifascita!) Bruno Modo, Rossella Ferraro nel ruolo Sofia, Nunzia Schiano a impersonare Rosa Vaglio e Vera Ratti a interpretare l’oggetto d’amore del commissario, Enrica Colombo; da citare anche Serena Iansiti, Adriano Falvino, Giovanni Allocca, Fulvia Sacchi e Peppe Servillo (nelle vesti di Don Pierino).
Le riprese al Gambrinus
Quale luogo avrebbe potuto rappresentare meglio quegli anni, se non gli storici locali del Gran Caffè Gambrinus?
A Settembre, infatti, il tempio della Belle à‰poque napoletana si è trasformato – ancora una volta – in set cinematografico per accogliere le avventure del Commissario Ricciardi: per l’occasione, è stata ricreata un’ambientazione anni ’30 smontando il gazebo esterno e prestando interni ed esterni alle riprese, che si sono articolate tra un via vai di auto d’epoca e il tavolino preferito del commissario, quello con affaccio sull’immensità di Piazza del Plebiscito.
Il lavoro vede la regia di Alessandro D’Alatri, già autore di diversi film e mano esperta dietro altre fiction del calibro de “I bastardi di Pizzofalcone” (seconda stagione, anch’essa ispirata ai lavori di De Giovanni) e dovrebbe andare in onda nella seconda metà del 2020.
È già , però, uno dei titoli più attesi della prossima stagione Tv!
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