
E DOPO LA PIZZA IL CAFFÈ NAPOLETANO!
Articolo scritto da Michele Sergio e pubblicato su Il Roma del 31.12.2017
Sono due le icone della nostra secolare tradizione gastronomica. Due veri e propri gioielli che identificano la nostra città nel mondo, ne impersonano lo spirito, quella napoletanità fatta di cose semplici, genuine, veraci. La pizza, il più rapido, semplice e saporito fast-food; il caffè espresso, la bevanda immancabile, per tutti ed in ogni momento della giornata, immediata e non certo a caso definita nel secolo scorso “Espresso”.
La scorsa settimana, come a tutti noto, la pizza napoletana ha ricevuto il riconoscimento a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco, dopo anni di battaglie da parte dei tanti sostenitori di ogni parte del mondo. I tempi sono ampiamente maturi: ora è la volta del caffè napoletano, dell’espresso napoletano, di quel “bene” che merita altrettanta attenzione e protezione internazionale. È il caffè che si fa da noi, nella nostra città , copiato in tutto il mondo, ma non con la stessa arte, non con lo stesso spirito, non con lo stesso cuore che solo i nostri baristi riescono a infondere nella preparazione della magica nera bevanda.
Pur con macchinari e miscele simili, l’espresso preparato in ogni altra parte che non sia Napoli è una cosa differente dal nostro, quello che ogni turista che viene a visitare la nostra città vuole provare almeno un volta – e mai si limita ad una sola degustazione – convinto, senza sbagliarsi, di vivere un’esperienza di gusto e culturale unica. Insomma l’espresso napoletano è l’Espresso, vera istituzione della società partenopea, che merita senz’altro il riconoscimento Unesco, al pari dei Caffè Viennesi e del Caffè Turco che, forse non tutti sanno, avere ricevuto il “titolo” rispettivamente nel 2011 e nel 2013.
Siamo convinti che ogni napoletano e tutti gli amanti sparsi per il mondo intero pensino che il riconoscimento di patrimonio dell’umanità del nostro caffè espresso sia (almeno) altrettanto meritato. C’è solo da augurarsi che i Caffè ed i Bar tutti di Napoli, le migliori forze culturali, sociali e amministrative, sostengano in maniera compatta la candidatura, sì da aggiungere un nuovo, ulteriore e prezioso elemento di lustro, riconoscibilità ed eccellenza della nostra città e dei suoi storici e unici sapori.
Dall’auspicio alla concretezza, il giorno 10 dicembre 2017 al Caffè Gambrinus è partita la raccolta di firme a sostegno della candidatura. La scelta della data è propriamente coincisa con la celebrazione della giornata internazionale del caffè sospeso, dilagante fenomeno sociale e di costume nato, manco a dirlo, proprio a Napoli.
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