
La coviglia napoletana: tra storia, tradizione e innovazione
La pasticceria napoletana è ricca di prodotti che nel tempo hanno mantenuto la loro bontà grazie alla riproduzione fedele di ricette di questi dolci, nonostante il trascorrere del tempo.
All’interno della scuderia della pasticceria partenopea, c’è un dolce molto antico, forse non molto conosciuto alle nuove generazioni, la cui ricetta e presentazione negli ultimi tempi è stata rivisitata e portata come agli antichi splendori, stiamo parlando della coviglia napoletana.
Un dolce che sfida i secoli
Questo dolce, possiamo dire che ha sfidato i secoli. Una delle sue prime apparizioni sulla tavola dei napoletani, è stata sicuramente nel periodo della fine del 1600, in cui veniva servito questa sorta di semi-freddo al gusto di caffè, all’interno di piccole coppette di metallo per mantenere questa mousse più cremosa possibile. La coviglia, il cui nome pare derivi dal termine spagnolo, cubillo, era un dolce esclusivamente napoletano, che ha cavalcato l’onda della popolarità per circa tre secoli. Dopo essere apparso nel 1600, tra il 1700- 1800 iniziò ad essere servito alla corte dei nobili napoletani, alla fine dell’800 divenne come spesso accade, anche un dolce rivolto al popolo. A partire dalla metà del 1900, veniva preparato dalle pasticcerie della zona di Mergellina ed era destinato ad arricchire i banchetti di nozze insieme al compianto Spunone, altro dolce tipico napoletano divenuto oggi una rarità .
Nonostante possa essere definita una degli Highlander della pasticceria, la coviglia nell’era moderna è passata un pò in sordina, e solo poche pasticcerie continuano a realizzarla.
La coviglia oggi
La coviglia oggi, si presenta come una mousse delicata a metà tra un gelato e un pasticcino che viene conservata in frigo. Non appartiene più solo esclusivamente alla tradizione napoletana, perchè è un dolce che in realtà si trova in tutto lo stivale, anzi è molto più in voga oggi al Nord che al Sud Italia e di conseguenza anche la sua ricetta originale è stata rivisitata da regione in regione. Viene servita all’interno di piccoli bicchierini questa volta di plastica, non più di acciaio, che ricordano le mono porzioni tipiche del finger food, ma è possibile gustarla anche in barattolini di vetro o bicchierini in terracotta, inoltre se in passato la presentazione era molto spartana, le attuali coviglie vengono presentate nel modo più chic in cui si può concepire un dolce. La coviglia diventa non solo un grazioso ma anche gustoso dessert perfetto per un dopo cena ovunque vi troviate.
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