21 Apr 2017

L’origine della sacher torte

di Simona Vitagliano

Conosciamo tutti la torta Sacher: a qualunque età , è sempre un richiamo forte, per la sua estetica impeccabile e uniforme, per il suo sapore deciso ma delicato e per la sua grande quantità  di cioccolato, che è magia per le papille gustative dei più golosi.
Elegante da portare in tavola, amata da tutti i bambini e peculiare nel gusto, è una delle poche torte che assicura il successo tra gli invitati.

Ma quali sono le sue origini e quale è la ricetta tradizionale?

Origini e tradizioni

La ricetta originale della Sacher prevede l’utilizzo di 18 albumi e 14 tuorli d’uovo, un leggero biscotto al cioccolato come base, un ripieno centrale di confettura di albicocche e una copertura di glassa al cacao e cioccolato fondente. La tradizione vuole che ogni fetta venga accompagnata da una spuma di panna acida semimontata, ma molti viennesi la considerano troppo asciutta per cui preferiscono accompagnarla con un buon cappuccino.

Ad ogni modo, nel tempo la ricetta si è evoluta e differenziata di luogo in luogo, per cui non è infrequente incontrare delle gustose varianti (che riguardano, per lo più, il ripieno centrale, che spesso è di ciliegie).

Per l’origine della Sacher c’è una data ben precisa a cui fare riferimento, che cade nel periodo della Restaurazione: il 9 Luglio 1832.

Quel giorno, a Vienna, in Austria, un giovane Franz Sacher (aveva appena 16 anni) si ritrovò, nonostante fosse erede di una ricca famiglia di albergatori, ad essere non solo il panettiere di corte del cancelliere di Stato, Klemens von Metternich, ma anche il suo pasticcere, poichè quello in ruolo era malato.

Il cancelliere ci teneva a fare bella figura con un ospite speciale, per cui commissionò al ragazzo un dolce degno da portare in tavola.

In quel momento, quello che era soltanto un ragazzino grande amante del cioccolato, riuscì, aguzzando l’ingegno, a creare una torta che, poi, sarebbe diventata famosa in tutto il mondo e il cui gusto sarebbe arrivato fino a noi.

L’entusiasmo a tavola fu tale che, pare, Metternich addirittura esultò!