
I personaggi famosi che hanno fatto la storia del Gambrinus
La dicitura di caffè letterario che da sempre si attribuisce al Gambrinus ha un significato ben più profondo di un semplice appellativo perché racchiude in sé uno degli aspetti più preziosi del locale, quello che lo rende un patrimonio inestimabile per la città di Napoli. Questo nome, infatti, ha a che fare con la storia, con quell’insieme di eventi che si succedono senza sosta e che pongono, poco alla volta, un tassello nuovo al suo corso.
Di questa storia il Gambrinus ha vissuto e vive ancora una grossa fetta, ospitando moltissimi personaggi famosi che l’hanno scelto e continuano a sceglierlo come tappa fissa del loro soggiorno a Napoli.
Elencarli tutti non è semplice, perché sono davvero tanti, e ancora oggi il locale attira personaggi di grande fama da tutto il mondo, ma per ricordare i suoi momenti di gloria più belli abbiamo scelto di presentarvene alcuni.
La storia passa attraverso le nostre sale
Partendo dalla politica i personaggi che si sono susseguiti con più assiduità al Gambrinus sono i Presidenti della Repubblica, i quali, durante il loro soggiorno a Villa Rosebery, non hanno mai rinunciato alla nostra prima colazione dell’anno. Tra questi ricordiamo in particolare Francesco Cossiga, Luigi Scalfaro, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, anche se i nomi della politica non si fermano qui e comprendono anche quelli dei presidenti del Consiglio Romano Prodi e Silvio Berlusconi, nonché quello della Cancelliera tedesca Angela Merkel (la lista sarebbe ancora più lunga se andassimo indietro nel tempo).
In ambito letterario, invece, il primo nome che viene in mente è quello di D’Annunzio, il massimo esponente del Decadentismo italiano, la cui presenza al Gambrinus si lega ad un interessante aneddoto sulla storia musicale di Napoli.
Nato a Pescara nel 1863, il poeta visse a Napoli per due anni, dal 1891 al 1893, e durante questo periodo frequentò molto il nostro locale. Nel corso di una delle sue soste al caffè fu sfidato dall’amico Ferdinando Russo a comporre una canzone in dialetto napoletano, e D’Annunzio, pronto a sfoderare le sue armi migliori per vincere la scommessa, scrisse di getto il testo di “A Vucchella” su uno dei tavoli del locale. Successivamente il brano fu musicato da Francesco Paolo Tosti e inciso da Enrico Caruso, fino a diventare un classico della canzone napoletana.
Accanto a D’Annunzio sono molti i personaggi famosi che hanno frequentato il nostro salotto letterario e ognuno di essi ha contribuito a scrivere un pezzo della nostra storia, accrescendone esponenzialmente la fama e il prestigio. Tra i più importanti ricordiamo Benedetto Croce, Matilde Serao, Oscar Wilde, Ernst Hamingway, Roberto Bracco, Edoardo Scarfoglio, Totò e i fratelli De Filippo.
Tuttavia, il Gambrinus ha ricevuto il suo più grande onore il 21 marzo del 2015, giorno in cui Papa Francesco gli ha fatto visita segnando una tappa fondamentale nella sua storia. Oggi, infatti, custodiamo gelosamente la tazzina con cui il pontefice ha bevuto il suo caffè e la conserviamo come uno dei nostri beni più preziosi.
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