
Piazza Trieste e Trento, ecco come si chiamava un tempo
di Simona Vitagliano
La toponomastica napoletana è cambiata più volte, e per i più svariati motivi, nel tempo.
Abbiamo già visto le beghe che hanno riguardato via Toledo/via Roma, una delle strade che portano al nostro Gran Caffè; oggi, invece, ci occupiamo di un altro dei luoghi a noi cari e prossimi: Piazza Trieste e Trento.
La storia
Quella che noi oggi chiamiamo Piazza Trieste e Trento è sicuramente famosa per la Fontana del Carciofo che la riempie nel centro: si tratta di una delle fontane monumentali di Napoli, fatta costruire da Achille Lauro nel periodo della sua giunta comunale, tra il 1952 e il 1957.
Ma, oltre alla nostra presenza sul lato Ovest, al piano terreno del palazzo delle Prefettura, troviamo, ai suoi margini, il Teatro San Carlo, il Palazzo Reale, il Palazzo del Cardinale Zapata, con il suo Museo “Giuseppe Caravita Principe di Sirignano”, dedicato agli artisti napoletani dei due secoli scorsi, e la seicentesca chiesa di San Ferdinando, inglobata alla Galleria Umberto I, da cui questo luogo, inizialmente, prese il nome.
Questa piazza, tra l’altro, ha cambiato non solo denominazione ma anche posizione!
Fino al 1843, infatti, Piazza San Ferdinando sorgeva dove oggi si trova un ampio spazio tra il teatro San Carlo e il palazzo reale, luogo designato a quello che era posto, obliquamente, tra le due strutture: il palazzo Vicereale, chiamato anche palazzo Vecchio, realizzato nel 1540 su progetto di Ferdinando Manlio e Giovanni Benincasa, per volere del viceré don Pedro di Toledo, che fu abbattuto nel 1837, quando Ferdinando II delle Due Sicilie (Borbone) ideò un progetto di ampliamento del Palazzo Reale che prevedeva questa “perdita”.
Fu solo nel 1919 che questa piazza prese il nome che noi conosciamo oggi, per volere dei Savoia, in celebrazione della vittoria italiana nella Prima Guerra Mondiale.
Ora come allora, Piazza Trieste e Trento è di forma irregolare, ma è stata trasformata più volte, fino alla fine dell’Ottocento, prima di prendere le sembianze e le connotazioni attuali.
Un altro dei pezzi di storia di Napoli, che ha vissuto insieme a Re, Regine, uomini facoltosi ma che ha anche assistito al passaggio dalla Monarchia alla Repubblica, presenziando a tutte le fasi della vita partenopea, dall’Ottocento sino ad oggi.
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