Piantina Gambrinus
09 Nov 2025

Gambrinus, in Honduras la piantina della rinascita

Gambrinus, in Honduras la piantina della rinascita

Un pezzo di Napoli in Honduras, con una piantina di caffè simbolo di rinascita, consapevolezza e impegno lavorativo. La sostenibilità come valore importante su cui puntare. Anche e soprattutto in tema di caffè. Sostenibilità intesa come attenzione verso l’ambiente in cui sorgono le piantagioni e nei confronti di chi lavora nei campi, garantendo anche quindi un adeguato grado di istruzione e abolendo lo sfruttamento dei coltivatori. Attenzione in cui crede anche il Gran Caffè Gambrinus.

Dal chicco alla tazzina

Michele Sergio, esperto del settore, che affianca i familiari alla guida del Gambrinus (dal 2015 studioso del caffè e di tutto ciò che ruota intorno, grazie anche all’esperienza sul campo a fianco dei familiari e del direttore del Gambrinus, Gennaro Ponziani) ha viaggiato fino in Honduras per conoscere personalmente una “piantagione modello”, Finca Rio Colorado, nella città di Santa Rosa de Copan. Il tutto con l’associazione culturale Umami che grazie al progetto imprenditoriale Umami Area Honduras pratica un’agricoltura sostenibile al 100% nella piantagione acquistata nel 2017. Lì Michele ha lasciato un pezzo di Napoli, anzi del “suo” Gran Caffè Gambrinus, addirittura ha seminato una piantina di caffè che porta il nome del locale storico.

Una piantina di caffè speciale

Una piantina che cresce ogni giorno di più, come testimoniano le foto che dall’Honduras riceve Michele Sergio. E ora quella pianta assume un importante valore simbolico: un segno di rinascita dalle radici profonde e dalle foglie proiettate verso l’alto, verso il futuro. Rinascere non dimenticando mai il passato, le proprie origini. Ma anzi migliorare il mondo in cui si vive. “Durante il mio viaggio in Honduras – spiega Michele Sergio – ho imparato molto sugli usi e i costumi della popolazione, soprattutto mi sono soffermato sulle origini del caffè e sul rapporto delle persone con esso. Un rapporto fatto di gesti semplici e spontanei, di rispetto per le piantagioni e per chi lavora. Un viaggio che mi ha visto crescere professionalmente. E poi sono tornato con un sogno. Quale? Puntare sempre più sulla formazione in tema di caffè e pensare a un “Gambrinus 2.0” dove ci siano sempre più figure professionali che possano apprendere nuove tecniche, e contemporaneamente avere sempre maggiore attenzione verso le piantagioni e i Paesi da cui arrivano le nostre miscele”.

Emanuela Sorrentino